Durante questo periodo, così denominato da una località presso Bologna ove si verificarono le prime scoperte, nell’Italia centrale, nell’area che in epoca storica coincide con quella della civiltà etrusca, si organizzano insediamenti formati da agglomerati di capanne, dislocati su alture difese naturalmente, alcuni dei quali tendono a svilupparsi, costituendo il nucleo delle città etrusche.
Le prime comunità etrusche dell’età del ferro vivevano raccolte in villaggi di capanne dalla pianta ellittica, con pareti ottenute dall’intreccio di rami di vimini. Il tetto era sostenuto da una o più travi portanti e rivestito di paglia. Il pavimento era sistemato a un livello inferiore rispetto al piano sul quale si apriva la porta d’ingresso. L’aspetto esteriore di queste abitazione veniva riprodotto nella tipologia delle urne cinerarie a capanna, le quali presentavano una base di forma ovale, alte pareti decorate con motivi geometrici e tetto a spioventi, dotato di due timpani vuoti che assicuravano la fuoriuscita del fumo e la necessaria aerazione dell’abitazione.